Camoranesi: «Il Real ci vede come fantasmi. E Tevez vale più di Bale»

L’ex bianconero: «Che brividi al Bernabeu, ma la Juve fa bene a sognare. Sfidare Ronaldo sarà uno stimolo in più. Pogba impressionante. Matri? Non mi sembra insostituibile…»

TORINO, 31 agosto 2013 – Mauro German Camoranesi è rientrato dall’Argentina con un tempismo perfetto. A ridosso del big match della Juventus contro la Lazio (stasera ci sarà anche lui allo Stadium), ma soprattutto col sorteggio di Champions ancora freschissimo. Un sorteggio che lo ha riportato indietro nel tempo: «Contro il Real Madrid – racconta l’ex esterno bianconero, attualmente al Racing Avellaneda – sono sempre belle partite. Giocare al Bernabeu ti dà sensazioni uniche. È il mio stadio preferito insieme all’Atzeca di Città del Messico».

Se pensa al Real?
«Il ricordo più fresco è quello del trionfo in Champions del 2008 (2-0, doppietta di Del Piero, ndr), anche se in quella occasione rimasi in panchina. Indimenticabile l’ovazione che il Bernabeu tributò ad Alex».

C’è dell’altro?
«A pensarci bene, con il Real abbiamo avuto feeling. Nel 2003 li battemmo in semifinale, nel 2005 negli ottavi con gol decisivo di Zalayeta. Il concetto che valeva ai miei tempi è ancora attuale: gli spagnoli sono fortissimi, ma affrontano la Juve con rispetto. Noi per loro siamo sempre un fantasma, un osso duro».

La prima volta al Bernabeu non si scorda mai.
«Esatto. Nel mio caso fu ancora più speciale. Incrociai per la prima volta Figo, da sempre il mio punto di riferimento».

Quanto è diversa la Juve di Conte da quella del 2008?
«Qualche superstite c’è, penso a Buffon e Chiellini. Questa Juve, però, è composta da giocatori di maggiore esperienza. La rosa è di livello internazionale, gente abituata a disputare queste sfide».

Cosa dicono in Argentina del Tevez juventino?
«Sono felici e si chiedono perché non venga riconvocato in Nazionale. È il campione più amato dal popolo argentino e pure io ho sempre avuto un debole per lui. Alla Juventus serviva un attaccante con queste caratteristiche. Magari fosse arrivato già ai miei tempi… Mi devo accontentare di giocarci a golf: è bravo anche sul green».

Bale è costato 100 milioni in più di Tevez. Differenza reale?
«Non scherziamo. Carlitos ha dimostrato di saper fare la differenza in tutte le squadre del mondo, Bale soltanto nel Tottenham, comunque un club di secondo livello».

Come si affronta uno come Cristiano Ronaldo?
«I fuoriclasse rappresentano uno stimolo: è sempre bellissimo confrontarsi con i migliori».

Pirlo come lo vedrebbe nel Real Madrid?
«Andrea è bravo tecnicamente e intelligente: lo vedrei bene in qualsiasi squadra del mondo».

Juve-Real sarà anche Pogba contro Isco, i due migliori giovani della Champions.
«Non fatemi scegliere, sarebbe bello vederli insieme. Pogba è davvero impressionante. Una scelta azzeccata: complimenti alla società».

Buffon rinuncerebbe a 4 anni di carriera pur di vincere la Champions.
«Lo capisco bene. Gigi ha vinto tutto, alzare quel trofeo sarebbe la ciliegina».

Possibilità di trionfo?
«Ci punto e ci spero. Conosco la voglia dei ragazzi: se la meriterebbero. Mi auguro che riescano a fare quel passettino che è mancato alla mia Juve. La squadra è solida e gioca bene: ha le carte in regola per sognare e arrivare in fondo».

Matri è andato al Milan, una diretta concorrente.
«Senza voler offendere nessuno, Matri non mi sembra un giocatore insostituibile».

Le altre avversarie europee della Juventus sono Galatasaray e Copenaghen.
«Le partite in Turchia non sono mai semplici. Oltretutto, il Galatasaray ha un’ottima rosa, composta da big come Drogba, Sneijder e Melo. Con Felipe avevo un buon rapporto a Torino, sono contento che abbia trovato la sua strada».

Anche nel Copenaghen c’è un ex Juve: Mellberg.
«Bellissimo personaggio e ottimo giocatore. Quando arrivò alla Juve parlava bene lo spagnolo e legò subito con me e Trezeguet. Sembrava un rude, sguardo serio e barba lunga. In realtà era divertentissimo».

Milan nel girone col Barcellona, Napoli con Borussia, Arsenal e Marsiglia.
«I rossoneri hanno meno chance, non sono più la squadra dei tempi di Ancelotti. Stanno pagando il cambio generazionale, ovvero gli addii di campioni come Nesta, Seedorf, Zambrotta… Il Napoli potrà rivelarsi al massimo una mina vagante: un girone così tosto le servirà per misurarsi».

Come procedono gli studi da allenatore?
«A gennaio potrei già essere su una panchina».

Quindi prima o poi la vedremo di nuovo in Italia, magari nel Catania sudamericano…
«Magari, sarebbe una bellissima opportunità. Ma adesso penso a concludere al meglio questi mesi da giocatore».

Trezeguet come sta?
«Alla grande: avete visto l’ultimo gol!».

Chiudiamo con Juventus-Lazio di stasera: chi segna?
«Spero la formichina atomica : al buon Giovinco voglio troppo bene. Sono ancora in contatto con Chiellini: è l’idolo di mio figlio Leandro».

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Filippo Cornacchia)

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